Il modo di gran lunga più semplice per installare Debian GNU/Linux è da una
serie di CD Debian originali (rif. pagina dei distributori di
CD
). Potete anche scaricare le immagini dei CD dal server Debian e
crearveli da soli, se avete una connessione veloce e un masterizzatore. Se
avete una serie di CD Debian e la vostra macchina è avviabile da CD, potete
saltare alla sezione Fare il boot
da un CD-ROM, Sezione 5.2. È stato fatto un grosso lavoro per
assicurare che i file necessari nella maggior parte dei casi siano presenti sui
CD.
Se avete una serie dei CD ma la vostra macchina non supporta il boot da CD, potete usare una strategia alternativa (dischetti, disco fisso o boot via rete) per il boot dell'installer. Potete comunque trovare sui CD i file di cui avrete bisogno per fare il boot con altri mezzi. L'archivio Debian accessibile via rete e i CD sono organizzati allo stesso modo, perciò, quando più avanti verranno indicati i percorsi dei file dell'archivio, li potrete trovare nelle stesse directory e sottodirectory sui vostri CD.
Una volta avviato, l'installer sarà in grado di ottenere tutti gli altri file di cui ha bisogno dai CD.
Se non avete i CD, allora dovrete scaricare i file dell'installer di sistema e collocarli sul vostro disco fisso, su dischetti o su un elaboratore connesso al vostro, in modo che possano essere usati per avviare l'installer.
Quando scaricate dei file da un mirror Debian, assicuratevi di farlo in
modalità binaria, non in modalità testo o automatica. È
importante replicare esattamente la struttura delle directory che trovate sul
mirror per creare un "sub-mirror" locale. Non è proprio necessario
farlo se piazzerete tutti i file dell'installazione su dischetti, tuttavia
rende più facile trovare i file quando ne avete bisogno. Dovreste far partire
la vostra struttura di directory locale al livello sotto
disks-s390
, per esempio:
current/sub-architecture/images-1.44/flavor/rescue.bin
Non c'è bisogno che scarichiate tutti i file presenti sotto tale livello, bastano quelli che vi servono davvero (scoprirete quali continuando a leggere). Semplicemente date alle directory gli stessi nomi che hanno sul mirror e mantenete i file nelle directory giuste.
Se la vostra macchina è configurata per decomprimere o decifrare automaticamente i file che scaricate, dovrete neutralizzare tale funzionalità quando scaricate i file del sistema d'installazione. Verranno decompressi al momento opportuno dall'installer. Decomprimerli nel vostro sistema attuale sarebbe uno spreco di tempo e spazio. Inoltre se gli archivi compressi originali vengono cancellati dal programma di decompressione non saranno disponibili più tardi, quando l'installer ne avrà bisogno.
I file di cui potrete aver bisogno ricadono in tre categorie:
rescue.bin
, linux.bin
e root.bin
)
rescue.bin
e drivers.tgz
)
basedebs.tar
)
Se l'elaboratore ha una connessione Ethernet funzionante e i driver della vostra scheda di rete sono tra quelli incorporati nel kernel dell'installazione, avrete bisogno dei soli file di avvio del sistema d'installazione. L'installer è in grado di installare via rete kernel e driver con molte delle schede Ethernet più comuni.
Se avete una scheda per la quale l'installer non ha il supporto incorporato, avrete bisogno sia dei file di avvio del sistema d'installazione che dei file di installazione del kernel e dei driver di periferica.
Se state installando su una macchina priva di connessione di rete, o se la connessione di rete è PPP (via modem), dovrete recuperare tutti e tre i tipi sopracitati di file prima di iniziare l'installazione.
Se non siete sicuri di quali file avete bisogno, intanto iniziate con i file di avvio del sistema d'installazione. Se il primo tentativo di configurare la rete con l'installer fallisse, vi basterà abbandonare l'installazione, procurarvi i file necessari e ricominciare.
I file di installazione comprendono delle immagini di kernel. Attualmente sono disponibili due immagini di kernel. L'immagine s390-tape supporta il boot da nastro. L'immagine s390 supporta tutti gli altri metodi di boot.
I kernel includono quasi tutti i driver supportati da Linux compilati come moduli, compresi driver per dispositivi di rete ecc. Il supporto per l'hardware standard è compilato nel kernel, sarà quindi poco probabile che dobbiate configurare qualche modulo durante l'installazione.
I file di configurazione del kernel per le immagini si trovano nelle rispettive directory in un file chiamato "config.gz".
I siti dove potrete trovare i file d'installazione per ciascuna variante di s390 sono elencati nell'Appendice e comprendono:
.../current/images-1.44/rescue.bin
.../current/tape/initrd.debian
.../current/vmrdr/initrd.debian
L'immagine del dischetto di recupero contiene un kernel Linux compresso per il
boot. Viene usato sia per il boot da dischetto (quando trasferito su un
dischetto) che come origine del kernel Linux quando lo si installa sul sistema.
linux.bin
è un binario del kernel non compresso. Viene usato per
avviare l'installer dal disco fisso o da CD-ROM e non è necessario per avviare
l'installer da dischetto.
Fate riferimento a Creare i dischetti dalle immagini, Sezione 4.3 per informazioni importanti sulla corretta creazione dei dischetti dalle loro immagini.
L'immagine del dischetto di root contiene un file system compresso su ramdisk che viene caricato in memoria una volta avviato l'installer.
I driver di periferica possono essere scaricati come una serie di immagini di
dischetti o come un archivio tar (drivers.tgz
). L'installer avrà
bisogno di accedere ai file dei driver durante l'installazione. Se avete una
partizione su disco o un elaboratore connesso in rete accessibile all'installer
(si veda più sotto) vi converrà usare l'archivio tar, più semplice da
maneggiare. I file delle immagini sono necessari solo se dovete proprio
installare i driver da dischetti.
Mentre scaricate i file, dovreste fare attenzione anche al tipo di file system su cui andate a copiarli, a meno che non intendiate usare i dischetti per il kernel e i driver. L'installer può leggere i file da vari tipi di file system, inclusi FAT, HFS, ext2fs e Minix. Se scaricate i file su un file system *nix, scegliete quelli più grandi possibili dall'archivio (non quelli spezzettati per i dischetti NdT).
I dischetti avviabili vengono comunemente usati per fare il boot dell'installer su macchine con un lettore per dischetti. Sulla maggior parte dei sistemi potrete usare i dischetti anche per l'installazione del kernel e dei suoi moduli. Il boot da dischetto non è supportato sulle architetture S/390.
Le immagini di dischetto sono file che racchiudono i contenuti completi di un
dischetto in formato raw. Le immagini, ad esempio
rescue.bin
, non possono essere semplicemente copiate su dischetti.
È necessario un programma speciale per scriverle sui dischetti in modo
raw, dato che si tratta di rappresentazioni grezze del dischetto.
Serve quindi fare una copia per settori dei dati dal file al
dischetto.
Ci sono diverse tecniche per creare i dischetti a partire dalle immagini, a seconda della piattaforma. Questa sezione descrive come farlo sulle diverse piattaforme.
Indipendentemente dal metodo che userete per creare i dischetti, dovreste ricordarvi di far scattare la linguetta che blocca l'accesso in scrittura una volta finito il lavoro, per garantirvi che non vengano inavvertitamente sovrascritti.
Per scrivere su dischetti i file immagine probabilmente vi servirà avere accesso come root al sistema. Mettete un dischetto vuoto e non danneggiato nel lettore, quindi usate il comando:
dd if=file of=/dev/fd0 bs=1024 conv=sync ; sync
dove file è una delle immagini. /dev/fd0
è il nome
comunemente usato per il device dei dischetti, ma potrebbe essere diverso sulla
vostra workstation (su Solaris è /dev/fd/0
). Il comando potrebbe
restituire il prompt prima che Unix abbia finito la scrittura, quindi fate
attenzione alla spia d'uso sul lettore: assicuratevi che sia spenta e che il
dischetto non sia più in rotazione prima di rimuoverlo dal lettore. Su alcuni
sistemi dovrete lanciare un comando per espellere il dischetto dal lettore (su
Solaris usate eject
, consultate la pagina di man).
Alcuni sistemi tentano di montare in automatico un dischetto appena inserito
nel lettore. Potreste dover disabilitare tale funzionalità affinché il sistema
vi permetta di scrivere su un dischetto in modo raw. Sfortunatamente
i modi per farlo variano a seconda del sistema operativo. Su Solaris dovrete
aggirare l'ostacolo costituito dal Volume Management per ottenere accesso raw
al dischetto. Per prima cosa assicuratevi che il dischetto sia automontato
(usando volcheck
o il comando equivalente nel file manager).
Quindi usate dd
come nell'esempio riportato sopra, rimpiazzando
/dev/fd0
con /vol/rdsk/nome_dischetto
,
dove nome_dischetto è il nome dato al dischetto alla sua
formattazione (i dischetti senza nome di solito prendono il nome
unnamed_floppy
). Su altri sistemi, chiedete all'amministratore.
Se avete accesso a una macchina i386, potete usare uno dei programmi seguenti per copiare immagini su dischetti.
Sotto MS-DOS si possono usare FDVOL, WrtDsk o RaWrite3.
http://www.minix-vmd.org/pub/Minix-vmd/dosutil/
Per usare tali programmi, assicuratevi innanzitutto di aver fatto il boot in DOS, non è assolutamente garantito che funzionino correttamente da una finestra DOS sotto Windows o lanciandoli con un doppio clic da Windows Explorer. Per fare il boot in DOS, vi basterà premere F8 durante il boot.
NTRawrite è un tentativo di creare una versione aggiornata di Rawrite/Rawrite3 utilizzabile senza problemi sotto WinNT, Win2K e Win95/98.
http://sourceforge.net/projects/ntrawrite/
I messaggi visualizzati dal dischetto di recupero (prima del caricamento del
kernel) possono venir presentati nella vostra lingua madre. Per farlo, nel
caso non parliate inglese, dopo aver scritto l'immagine sul dischetto dovrete
copiarci gli appositi file dei messaggi ed un font. Per chi usa MS-DOS e
Windows c'è un file batch, setlang.bat
, nella directory
dosutils
, che lo fa. Andate nella directory (con cd
c:\debian\dosutils da un prompt dos) e date setlang
lang, dove lang è un codice di due lettere
minuscole per la vostra lingua, ad esempio setlang it per
l'italiano. Attualmente sono disponibili i seguenti codici:
ca cs da de eo es fi fr gl hr hu it ko ja pl pt ru sk sv tr zh_CN
Badate che le descrizioni in questo manuale danno per scontato che utilizziate un'installazione italiana, altrimenti il nome dei menu e dei pulsanti saranno diversi da ciò che vedrete effettivamente sullo schermo.
Per installazioni multiple è possibile usare FAI
("Fully
Automatic Installation", Installazione Completamente Automatizzata). Il
pacchetto Debian fai
dev'essere installato su un elaboratore,
chiamato server di installazione. Indi tutti i client d'installazione
effettuano il boot tramite scheda di rete o dischetto e automaticamente
installano Debian sui dischi locali.
Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per S/390
versione 3.0.23, 16 May, 2002eugenia@linuxcare.com
frick@linux.it